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venerdì 31 ottobre 2008

Osservazioni sull' Art. 16 della Legge 6 agosto 2008, n. 133

Se avete letto bene il post precedente, dove ho riportato fedelmente il testo dell'art. 16 della l. 133, credo che come me, siate arrivati a conclusioni alquanto sconcertanti.
L' articolo in questione tratta appunto della facoltà di trasformazione in fondazioni di diritto privato delle università, questo articolo rifacendosi all' art. 33,Cost., ma omettendo lo stesso art. 34,Cost., che inizia proprio con il dire "La scuola è aperta a tutti" (cosa che non sarebbe più garantita),Per chi non lo sapesse le fondazioni di diritto privato hanno autonomia amministrativa, finanziaria e contabile, e quindi contestualmente le università non avrebbero più nemmeno vincoli legislativi sull'entità economica delle tasse universitarie (che di sicuro accrescerebbero per autofinanziarsi), tasse che già adesso gravano in modo consistente sulle famiglie italiane. Inoltre le fondazioni verrebbero finanziate da enti privati, come ad esempio le industrie farmaceutiche (forse le sole a poterselo permettere), e tali enti finirebbero per tagliare le gambe a tutti quei settori universitari e di ricerca che non rientrano nei loro interessi, senza parlar poi della ricerca, che verrebbe penalizzata in mal modo, perchè spinta non più da un interesse cultural-sociale, ma dai soli interessi "egoistici" degli enti stessi.
Tutto questo verrebbe a portare disparità consistenti tra varie università, a causa delle disponibilità economiche degli studenti, creando università "di serie A e B".
Per non dimenticarci, non ultimo il taglio in finanziaria di 500 milioni di euro per la stessa università, che indurrebbe le facoltà minori a chiudere.
Perciò vi dico, mobilitiamoci in tutte le piazze italiane, per raccogliere queste benedette 500.000 firme per avviare il referendum abrogativo contro "la 133", perchè è l'unico strumento di democrazia (per chi ancora ci crede) rimastoci.

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